Peccati di culo - Oristano Trasgressiva

Peccati di culo - Oristano Trasgressiva

Quel Sabato mattina mi svegliai con un irrequietezza fuori dal normale; non riuscivo a star fermo, feci colazione in fretta e mi lavai i denti mentre fissavo il mio riflesso nello specchio.
Sapevo bene il motivo di quella sensazione, quel solletico che ti prende allo stomaco, la tensione e l'eccitazione che si mescolano ed il calore che si diffonde nel basso ventre..

Volai in internet, cercai tra vari siti un occasione di passare un oretta di svago e la trovai; alta, bruna, abbronzata, i lineamenti marcatamente mascolini che lasciavano presagire una prestazione non diluita da un uso smodato di ormoni femminili, il pacco imponente.

Mi lanciai in macchina, avrei avuto circa 30 minuti di guida prima di giungere in città e ne approfittai per ottimizzare i tempi e chiamarla, mentre sfrecciavo e zigzagavo tra le macchine, una guida che rifletteva il mio nervosismo e la mia eccitazione.

Mi rispose una voce grossa, il timbo baritonale fortemente addolcito su note leggere, l'accento spiccatamente sudamericano che impastava un italiano perfetto; snocciolava un menù che conoscevo bene, sigle familiari si ripetevano al telefono in un gergo che chi è del settore sa interpretare come fosse lingua natia.

Giunsi da lei schiavo del mio batticuore, con un erezione potente ed il fiatone; mi aprì la porta una creatura armoniosa, un corpo spigoloso e secco, dai muscoli definiti, le rotondità messe in risalto da una lingerie che nessun negozio avrebbe osato mettere in vetrina.

Mi accolse e le sue anche ondeggianti mi guidarono nella camera dei segreti, laddove i muri imparerò, con il senno di poi, aver assistito a scene di rara carnalità, in una mescolanza di fluidi e sospiri che solo le migliori pellicole possono offrire.

Mi spogliò lentamente, sussurrandomi parole dolci, massaggiandomi la schiena ed il petto, indugiando un secondo di troppo sul mio culo che non fu risparmiato di qualche generoso schiaffo, manifestazione fisica di un sorriso sornione sul volto di lei.

Senza indugio e consapevole del ruolo che le sarebbe spettato anche lei si spogliò, con un movimento fluido che fece scomparire le mutandine ad una velocità mai vista; mi si offrì davanti, mani sui fianchi, il sesso molle ma grande in maniera inconsueta.

Lo ondeggiava davanti al mio viso, invitandomi, seducendomi, una lotta che sapevo sarebbe stata persa in partenza; la mia bocca divenne custodia di quel magnifico fallo che il calore della mia saliva bollente faceva crescere ogni secondo che passava; un erezione potentissima mi impediva di respirare, i focosi modi della fallica Dea non mi lasciavano scampo.

I miei modi scaldarono gli animi, i miei mugolii erano forieri di una fame che non saziavo da giorni ed ella, in preda ad un istinto travolgente, uscì dalla mia bocca e girandomi prepotentemente, mi seviziò con la sua lingua.

Ondate di piacere irradiavano dal mio orifizio che, da inizialmente stretto, divenne molle come burro e pulsante di voglia, cosi invitante e profumato che fu preda ambita ed irresistibile per il di lei fallo.

Mi penetrò, mi allargò, le energie dei suoi 25 atletici anni scatenate dalla più antica delle pulsioni umane; mi possedette a lungo ed a lungo fummo una cosa sola, le parole dolci della svestizione sostituite da un becero turpiloquio che rendeva il tutto ancora piu esaltante.

Mi inondò del suo essere, in lunghi e bollenti fiotti ed io ne bevvi, avidamente, godendomi il suo sorriso e la promessa che nulla avrebbe macchiato i successivi incontri.

E cosi è oramai da anni.

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